Spulciando un recentissimo testo di infermieristica, mi sono reso conto che la situazione è ben più seria di quanto pensassi. Il testo ha un capitolo sulle medicine alternative che inizia con l'enorme diffusione in America delle pratiche alternative e della relativa crescente domanda.
La parte introduttiva del capitolo menziona più volte la necessità di un'assistenza sanitaria che aiuti il paziente dal punto di vista di corpo, mente e comunità - che non sono parti separate rigidamente ma in continuità. Niente di più vero, soprattutto per un infermiere che deve studiare un po' di sbobba umanistica: perché, per esempio, può ritrovarsi a fare i conti con modelle sfregiate o pazienti con infortuni invalidanti e li deve consolare, oltre che gestire l'aspetto del trattamento del trauma.
Ma oltre a corpo, mente e comunità si parla anche di spirito. E in nessuna parte del libro quest'ultimo viene definito.
Non si tratta neanche più di medicina alternativa: è diventata "Medicina Complementare e Alternativa" (MCA), dal 1996. Altri termini sono "assistenza sanitaria olistica" e altri usi dell'aggettivo "olistico" qua e là. Ritorno sulla diffusione perché un certo Lowemberg, 1992, collega la crescita della pratica olistica ai movimenti degli anni sessanta, compresi femminismo, opposizione al culturalismo, ambientalismo e movimento per i diritti civili. Guarda caso a fare gli alternativi con la medicina sono più donne che uomini.
Successivamente viene introdotta la "Medicina Integrativa", che dovrebbe includere la nostra convenzionale allopatia basata su prove con in aggiunta la MCA. Citando la fotocopia, i suoi principi/obiettivi sono:
[list]
[*]Stabilire una relazione tra la persona assistita e il professionista.
[*]Facilitare le innate abitudini alla guarigione del corpo.
[*]Non rigettare la medicina allopatica e non abbracciare le pratiche MCA in modo acritico.
[*]Comprendere che una buona medicina si basa su adeguate basi scientifiche ed è aperta a nuovi paradigmi.
[*]Facilitare la promozione della salute e la prevenzione della malattia, assieme al trattare la malattia.[/list]
Qualcuno mi spieghi a cosa dovrebbe servire la MCA, perché per fare tutto questo già basta l'allopatia da sola.
Parallelamente alla Medicina Integrativa, per l'infermiere appare l'Assistenza Sanitaria Integrativa (IHC). E a quanto pare non finisce qui:
CITAZIONE
Alcuni autori dell'assistenza sanitaria stanno già discutendo un nuovo paradigma chiamato [i]medicina integrale[/i], che propone l'incorporazione di tutte le dimensioni dell'assistenza. Questo espande la visione e include non solo gli aspetti fisici, mentali e spirituali dell'assistenza, ma anche le dimensioni sociali, politiche, ecologiche, metafisiche, e cosmologiche. [Benda, 2005].
Le MCA trattate nel libro sono meditazione, medicina tradizionale cinese (MTC), botanica e tocco terapeutico. Mi concentrerò sulla MTC perché il paragrafo sembra balzare allegramente con eccessiva facilità tra una definizione compatibile con quella fisica, e una definizione esoterica (sottintesa e non fornita, come nel caso del termine "spirito"), di energia:
CITAZIONE
Il termine qi [...] comprende tutte le forze della natura [...]
CITAZIONE
In base alla MTC, gli uomini non sono solo esseri fisici ma anche parte del lavoro energetico della natura.
Fortunatamente per me, sono riuscito ad evadere dalla mia precedente definizione restrittiva di natura. :asd:
Non parlo delle altre MCA perché della meditazione non so che farmene professionalmente, nel caso della botanica il testo elenca adeguatamente controindicazioni e sconsiglia la guaranà, e non parlo del tocco terapeutico perché corredato da uno studietto fatto bene sull'efficacia di questo sui pazienti con demenza. Sarò complottista ma queste tre non sembrano scelte a caso, e non solo per motivi di diffusione. E com'è che non compare l'omeopatia? Come si fa a non trattarla? Sarà mica che è diventata il punto debole dell'intera MCA, su cui picchiano i dogmatici malvagissimi scienziati occhialuti...
Il punto è che tutto questo che ho davanti a me, e che ora è davanti a voi che leggete, mi sembra una dichiarazione di resa.
Verso la fine del capitolo si legge:
È probabile che in breve tempo, gli infermieri e gli altri sanitari saranno ritenuti responsabili se non conoscono le pratiche MCA e IHC [D. Bass, 2002; Cohen, 1998].